martedì 7 settembre 2021

l'Errore Ancestrale

 La ricerca della verità assoluta è l'errore che affligge l'umanità da millenni.

Sulla base di questa chimera si sono combattute guerre, con la penna e la spada, senza che nessuno abbia ottenuto una vittoria definitiva.

Ciò non è tanto dovuto al fatto che la verità sia un concetto astratto, anzi proprio questa sua caratteristica è ciò che l'ha resa una preda tanto agognata dai filosofi di ogni tempo. Infatti, la logica riesce a dare il meglio di sé proprio quando analizza concetti generali, ossia estrapolati dalla realtà alla quale normalmente appartengono.
Il procedimento di astrazione dalle circostanze particolari permette quindi di semplificare, oggettivizzando la questione e rendendola pertanto capace di essere osservata e discussa in luoghi ed epoche diverse.

Se quindi la verità possiede le tipiche connotazioni di un argomento filosofico, da dove scaturisce questa sua irrangiugibilità? 

Essendo una meta inarrivabile, agisce come illusore e plagiatore di anime. Infatti, gli innumerevoli pensatori che si sono avvicendati lunga questa infinita china, sono stati di fatto irretiti ed ingannati da un verità gelosa e riservata, la quale mai ha mostrato il suo vero volto, perché se ciò fosse avvenuto, allora la filosofia avrebbe smesso di vivere rinnovata nel cuore delle nuove generazioni.

Bisogna poi considerare che per constatare l'insussistenza di una ricerca spasmodica della verità è necessario lasciare dietro di sé la propria ombra, in quanto il bagaglio di idee, preconcetti ed aspirazioni impedisce una distaccata e onesta disamina.

Se si riesce in tale spoliazione, si può forse riuscire ad intravedere le infinite sfaccettature di cui è composto il corpo della verità, le quali permettono un punto di vista sempre rinnovato, rendendo quindi di fatto inutile ogni dialettica che ha compiuto l'errore di prendersi troppo sul serio.

Se poi ci fosse qualcuno talmente minuzioso da aver investigato ogni aspetto della verità, questa giocherebbe il suo tranello definitivo instillando il dubbio nella mente dell'investigatore. Questi non è infatti che un uomo, ossia un essere che snoda la sua esistenza lungo un più o meno lungo percorso di lavoro e fatiche.
La verità, che tutto sa, conosce questa debolezza che pesa su tutti i viventi e decide pertanto di infliggere il colpo di grazia chiedendoci se davvero siamo sicuri della nostra logica, dei nostri pensieri e dei nostri ragionamenti.

La religione non spinge forse da secoli proprio sulle debolezze umane, compresa quella intellettiva? Pertanto come possiamo essere sicuri di non aver commesso errori nei nostri discorsi e nelle nostre conclusioni? A maggior ragione considerando che la ricerca della verità assoluta esige ogni attimo del meditatore, il quale deve però anche destreggiarsi tra le sue umane, troppo umane questioni.

Per evitare di rimanere intrappolato in questo eterno ciclo di sconfitte, l'unica soluzione che rimane all'uomo, ad ogni uomo che ha cuore la ricerca della verità, è quella di impegnarsi solo per cercare l'essenziale e l'utile per una vita etica e piacevole il più possibile.
In fondo, tale era l'obiettivo che animava i santi e i saggi del passato. Una deviazione da tale strada maestra, non può che adulterare quest'ultima, costituendo quindi nel migliore dei casi un innocuo sollazzo per le menti aristocratiche, mentre una pericolosa strada verso l'abisso nel peggiore.



il Cercatore di Senso

Nessun commento:

Posta un commento