Perché questo Blog?

Paralipomena significa tralasciato, omesso. Si tratta quindi di cose lasciate indietro dal mondo odierno, perché inutili per il progresso tecnico e incapaci di risolvere le fatiche quotidiane della gente comune.

Le Supercazzole sono invece quei discorsi che in fondo non vogliono dire nulla ma che un buon oratore può trasformare in importanti considerazioni (in)attuali. Queste abitano le nostre menti impedendoci di vedere il vero volto delle cose. 

Questo blog testimonia un tentativo di non lasciare indietro ciò che non dovrebbe essere dimenticato per essere umani completi e per potersi liberare dai molteplici ostacoli alla lucidità mentale.

Procedere in maniera distruttiva può provocare un forte spaesamento e di conseguenza un forte dolore. Ciononostante, ogni crepuscolo presuppone una nuova alba e allora, non appena la mente si libera abbastanza per tornare con i piedi per terra, ecco che si cominciano ad intravedere nuovi orizzonti.

Si comprende infatti che se la nostra felicità è intrappolata, come dentro una bolla di sapone, meglio è acuminare lo spillo della ragione e decidersi una volta per tutte a far esplodere le pericolose e dolorose illusioni alla quale siamo tanto aggrappati.

Questo percorso è però per tutti e per nessuno. Solo pochi sono infatti inclini a seguire la via della

massima felicità con la massima lucidità.

É più comune tenere in considerazione solo la felicità, spesso senza nemmeno aver capito cosa essa significhi per noi stessi, scendendo a patti con una moltitudine di valori tra cui la ricerca della verità.

È quindi necessario cadere dalle nubi del credere per poter camminare sulla via del conoscere.

Questo scendere dalle nuvole è però un po' un planare e un po' un precipitare. È come se con un paracadute logoro sulle spalle, venissimo lanciati a nostra insaputa in un volo che finirà solo toccando terra: difficile a dirsi l'esito di tale avventura.
È infatti sempre difficile lasciare indietro le proprie convinzioni e andare oltre ai pregiudizi, senza contare il fatto che ogni nostra opinione rischia sempre di finire contro il muro costituito dai limiti della mente umana.

Potremmo poi anche intendere il mondo come un enorme caleidoscopio che nel venire ruotato cambia le forme e le logiche, creando ad ogni giro una nuova prospettiva. Miliardi di soggetti che mutano con il passare del tempo in un mondo che diviene a sua volta creano infatti infiniti punti di vista.
Ma allora per quale motivo affaticarsi tanto per cercare qualcosa che forse non può essere mai raggiunto in questa vita?

Be', perché

planare non è come precipitare.

lanciarsi nel vuoto con un buon parapendio, potendo così seguire le correnti e i venti migliori, aumenta la probabilità di arrivare a terra dolcemente, con la possibilità nel frattempo di provare l'ebrezza del volo e di sperimentare il piacere della vista oltre le nubi.
Cadere alla mercé del vento dominante è invece forse all'inizio inebriante, ma inevitabilmente traumatico una volta che l'eccitazione è svanita e quando si comincia ad intravedere il terreno avvicinarsi sempre più.

Inoltre se non si è i soli a far questo tipo di esperienza, sarà opportuno avere un controllo sufficiente per evitare di collidere con chi si trova sulla nostra strada, evitando così di rovinare il volo, a noi e a loro, prima del tempo.

L'esercizio della ragione permette quindi di planare, destreggiandosi tra gli innumerevoli ostacoli della vita, dando al contempo la possibilità di ricercare la propria felicità nel rispetto di quella altrui.

A questo serve quindi interrogarsi, cosicché la nostra felicità si affidi ai migliori strumenti a nostra disposizione, piuttosto che su una lunga serie di pericolosi salti nel vuoto.





Il Cercatore di Senso

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