"la vita è la peggiore delle droghe: il suo abuso ti corrode, mentre l'astinenza ti uccide" (1)
Tutta la sofferenza dell'uomo deriva dalla difficoltà che deriva dal camminare su quel filo che è la vita.
Se ci si affretta troppo si rischia di cadere e di sfracellarsi al suolo, mentre procedendo troppo lentamente si rischia di venire sopraffatti dalla paura di precipitare.
è la peculiarità che contraddistingue quel paradosso che è la vita:
Se da un lato infatti, una vita intensa ci logora con il suo annaspare, boccheggiare e lottare, dall'altro un'esistenza trascinata conduce all'apatia, che è l'anticamera della depressione.
la verità è che la via del piacere perfetto, quello derivante dalla consapevolezza dell'istante in cui si vive, è così elitaria da costituire una doppia eccezione:
si concede solo ai pochi e solo in fugaci momenti.
Esperire il Nirvana è come surfare: solo i pochi che si allenano duramente ce la fanno, sempre consci del pericolo di cadere da un momento all'altro.
In ciò vi è la radice della sofferenza, appesantita dal silenzio del mondo.
l'uomo infatti non può esimersi dal domandare alla luna il perché di tutto, ma questa non risponderà a parole, limitandosi invece a riflettere in un maestoso silenzio.
Nessun commento:
Posta un commento